L'albero dei desideri (e dei buoni propositi)

Questa pagina, scritta nel giorno di Capodanno 2012, contiene un invito: inserite commenti che contengano desideri che in questo 2012 vorreste vedere realizzati in relazione alla comunità matematica, o più in generale al mondo della scuola, della ricerca, della scienza, della cultura, ecc. E poiché i desideri siamo noi a doverli realizzare, con determinazione, volontà e sforzi quotidiani, è benvenuto anche l'inserimento di buoni propositi riguardo agli argomenti di cui sopra!

6 commenti:

Emma Sallent Del Colombo ha detto...

Blogger Emma Sallent Del Colombo ha detto...

Un anti-desiderio...

http://www.elpais.com/vineta/?autor=Forges&d_date=20100120&anchor=elpporopivin&k=Forges

[Per i non poliglotti "Bajo puente"="sotto ponte" e "hacer puñetas" = "..."]

E una realtà...

http://sociedad.elpais.com/sociedad/2012/01/11/actualidad/1326284660_815816.html

Ciro Ciliberto ha detto...

Mi piacerebbe il fair play, e non solo negli sport ...

Dima ha detto...

Gentile prof. Ciliberto,
sono un ricercatore in didattica della matematica,
ho letto il suo programma e la sua proposta di candidatura e sono rimasto piacevolmente colpito dalle cose dette in ordine di rapporti con la scuola, ruolo della CIIM e importanza che l'UMI si interessi della formazione insegnanti (sicuramente quella per gli insegnanti in formazione, ma secondo me altrettanto importante e ahimè poco discussa in Italia, anche quella per gli insegnanti in servizio).
Mi rimane dunque da chiederle qualcosa di più sul ruolo che pensa i ricercatori debbano avere in seno all'UMI. Non è un tema di poco conto visto che i primi segnali negativi (proprio riguardo alla considerazione per i ricercatori - vedi vicenda elettorato passivo, attivo INDAM) si intravedono anche nell'area matematica, solitamente meno gerarchica e più attenta al valore scientifico delle persone che ai titoli rispetto ad altre realtà.
La ringrazio per l'attenzione

Ciro Ciliberto ha detto...

Per prima cosa, grazie per il suo intervento.

Riguardo alla prima parte del quale, sono daccordo con lei circa l'importanza del tema dell'aggiornamento degli insegnanti in servizio. Come ho già scritto al punto 6 della lettera di presentazione della mia candidatura, penso che l'UMI debba occuparsi con maggior forza di questo tema, e, se eletto, farei di tutto per promuovere un tale impegno in modo che sia diffuso sul territorio. L'UMI però non basta. Occorre che anche le università
si impegnino di più su questo fronte, creando un più fitto tessuto di connessione con il mondo della scuola. So che negli anni '60 qualcosa del genere esisteva, in vare sedi universitarie venivano organizzati in modo sistematico seminari e conferenze dedicate all'aggiornamento dei docenti. Oggi forse si fa meno di allora. Occorre rimboccarsi le maniche e aumentare l'impegno su questo fronte.

Riguardo alla seconda parte del suo intervento, la mia posizione l'ho sintetizzata nella intervista a MatePristem che ho citato nella pagina ''Interventi'' di questo blog. Ho lì lamentato nell'attuale gestione dell'UMI ''una certa chiusura verso i giovani, verso il rinnovamento, verso l’apertura a forze diverse da quelle tradizionali.'' Ho lì proposto la creazione, accanto alla Commissione Scientifica di ''commissioni di studio ed esecutive'' su vari argomenti cruciali e ho detto che ''in queste vedrei necessaria la presenza, accanto a persone di esperienza, anche di molte socie e soci giovani. Ai giovani competenti dobbiamo dare spazio, negli organi direttivi dell'UMI, nelle commissioni, nei comitati di redazione, di là dai ruoli accademici ricoperti.'' In particolare, vedrei molto di buon occhio l'elezione di ricercatori qualificati e impegnati in seno alla Commissione Scientifica UMI, e in questa tornata elettorale questa possibilità esiste. Aggiungo che nella suddetta intervista potrà trovare anche ulteriori considerazioni sul tema dell'aggiornamento degli insegnanti.

Continua ...

Ciro Ciliberto ha detto...

Venendo più specificamente ai problemi che concernono i ricercatori universitari, e alla questione dell'elettorato INdAM, anche qui la mia posizione l'ho espressa, credo con chiarezza, nel mio articolo ''Un nuovo assetto per l'Istituto Nazionale di Alta Matematica'', apparso sul n. 79 (anno 2012, pp. 6-10) della Lettera Matematica Pristem. Lì, a proposito dell'INdAM ho scritto:

'' C'è, nella situazione attuale, una grossa contraddizione. La gestione e l'attività scientifica dell'Istituto si basano non solo sull'apporto dei docenti universitari, ma anche sul contributo e la partecipazione attiva dei ricercatori, sia universitari sia di altri enti di ricerca. L'apporto di queste figure è indispensabile alla sopravvivenza dell'Istituto, messa a rischio varie volte in passato ma anche molto recentemente, e scongiurata anche attraverso la mobilitazione di tutti gli interessati. La stessa valutazione scientifica dell'INdAM poggia sul contributo di tutti gli afferenti ai Gruppi. D'altra parte l'elettorato è riservato ai soli docenti universitari, escludendo dunque i ricercatori da ogni processo decisionale, gestionale e di indirizzo. E' questa una incongruità che è necessario risolvere in tempi brevi mediante una revisione dello Statuto. E' attualmente in corso una raccolta di firme on line per una petizione in tal senso (cfr. il sito http://www.PetitionOnline.com/23571113/petition.html), che mi auguro che gli organi direttivi dell'INdAM vogliano tenere nella massima considerazione.''

Ovviamente la petizione che ho citato l'ho firmata anche io.

Per concludere, vorrei dire che secondo me lei ha ragione. La congiuntura generale e il momento politico che stiamo vivendo sembrano favorire una deriva verso un ''dirigismo'' che più che sul valore delle persone (accertato purtroppo in modo sbrigativo e tendenzioso, cfr. l'altro mio scritto citato sulla pagine ''Interventi''), sembra basato su ruoli precostituiti e frettolose semplificazioni. Questa tendenza discutibile va senz'altro contrastata.

Dima ha detto...

La ringrazio per la risposta esauriente.
P.S.: anche io sono tra le 220 firme a quelle petizione.