domenica 11 dicembre 2011

Presentazione


Cari Colleghe e Colleghi,
tra breve si voterà per il rinnovo delle cariche dell'Unione Matematica Italiana. Si tratta di un appuntamento importante per la nostra comunità, cui è necessario avviarsi aprendo una discussione su programmi, progetti e profili dei candidati alle cariche sociali. Varie considerazioni generali e le sollecitazioni di alcuni colleghi mi hanno indotto a candidarmi alla carica di presidente. Sono consapevole della responsabilità che già solo la candidatura (per non parlare di una eventuale elezione) comporta. Mi sento però confortato dalla speranza di farmi interprete di idee e proposte che non sono solo mie, ma esprimono punti di vista comuni a più colleghi con cui ho avuto occasione di scambiare delle idee. Non intendo profittare del vostro tempo prezioso né della vostra pazienza e quindi cercherò di esporre con rapidità, ma spero in modo esauriente, alcuni punti programmatici, che sono pronto a discutere e ad approfondire.
1.    L'UMI gode di un grande patrimonio umano, culturale e scientifico, costituito dai suoi soci e dalle loro molteplici competenze ed esperienze, che tutte necessitano la più grande attenzione. Questo patrimonio va valorizzato al massimo. Se fossi eletto, sarebbe mio impegno di procurare che vi sia un coinvolgimento maggiore dell'attuale di tutti i soci che abbiano voglia di contribuire con idee, discussioni e fatti, alla vita dell'UMI. La Commissione Scientifica è stata sempre composta da personalità di spicco che hanno rappresentato la comunità con competenza. Sono certo che così sarà anche nel futuro. Il lavoro e l'impegno dei membri della CS però non basta per raggiungere obiettivi ambiziosi: una maggiore partecipazione di tutti i soci è necessaria. Dunque maggiori vicinanza, coinvolgimento e collegialità, senza nessuna preclusione di genere, età, posizione e ambito culturale e scientifico.

2.    Ho avuto modo di notare, in colloqui con vari colleghi, una certa disaffezione verso l'UMI. Tra i giovani essa non è particolarmente popolare, in quanto spesso la vedono impenetrabile ai loro interessi e necessità. Un'impopolarità che recentemente si è estesa anche tra vari soci meno giovani. Occorre a mio avviso lanciare una vera e propria ''campagna abbonamenti'' per attirare nuovi soci giovani e riportarne all'UMI anche di meno giovani, assicurando a tutti i benefici di un'associazione attenta ai bisogni e alle idee di tutti i suoi membri e che rappresenti in modo effettivo le loro molteplici esigenze. In questo ambito è necessario pensare a più sostanziosi incentivi per gli iscritti, e, ove possibile e necessario, a maggiori facilitazioni.

3.  In questo momento, in cui sembra mancare ogni realistica prospettiva di sviluppo per i più giovani, l'UMI si deve far portavoce dell'esigenza di dare una speranza, ed anche di più, a chi si incammina per la difficile strada dell'insegnamento, dello studio e della ricerca. La fuga dei  cervelli dal nostro paese va fermata, pena la prospettiva della irreversibile retrocessione in una serie minore. 

4.    Purtroppo la matematica non gode, nella nostra società, della considerazione che meriterebbe per il suo portato storico, per il suo contenuto culturale e formativo, per il posto insostituibile che ha nelle applicazioni di ogni genere. Ciò si è riverberato, tra l'altro, in un'inammissibile diminuzione della cultura matematica anche in settori, come quello dell'Ingegneria, dove era classicamente di casa. Per sostenere e diffondere un punto di vista alternativo a questa sciagurata tendenza è indispensabile una rinnovata, maggiore e più efficace presenza dell'UMI nella società civile (sulla stampa e in generale nei media) e nei confronti della politica (ad esempio nell'interfaccia con i ministeri competenti). 

5.    È necessario che l'UMI sviluppi un più ampio e articolato dibattito interno (non riservato solo alla CS) su temi caldi come: attuazione delle riforme, valutazione della ricerca e della didattica, coordinamento dei programmi di insegnamento a tutti i livelli, formazione degli insegnanti, ecc. Ed è fondamentale che alle risultanze di tali dibattiti e alle deliberazioni che ne conseguiranno venga data la più ampia diffusione tra i soci ed esse siano proposte alla società civile, ai politici che hanno responsabilità di governo (o di opposizione) e ai tecnici che hanno compiti di gestione. La responsabilità di rappresentare i nostri punti di vista deve essere assunta dall'UMI ai suoi più alti livelli.

6.   L'UMI si è sempre contraddistinta per la sua attenzione sui temi dell'insegnamento della nostra disciplina nelle scuole di tutti i livelli. Questa attenzione va moltiplicata. Le difficoltà che i docenti incontrano nell'insegnamento secondario e superiore, particolarmente in alcune vaste aree del paese, è sotto gli occhi di tutti: è ben noto ad esempio il divario di rendimento scolastico tra nord e sud. Non potrà certo l'UMI, da sola, risolvere questi problemi, ma deve farsene carico per la sua parte, promuovendo attività di divulgazione, diffusione, aggiornamento, e discussioni e confronti tra esperienze diverse.

7.   Vanno sviluppati e ampliati i rapporti con altre società consimili, specialmente a livello internazionale. Ad esempio, occorre riprendere l'abitudine iniziata alcuni anni fa di effettuare dei ''joint meetings'' con altre società matematiche. Occorre istituire e/o ampliare convenzioni con altre società matematiche affinché sia facilitata l'iscrizione ad entrambe. È necessario aumentare la presenza di matematici italiani in organismi nazionali e internazionali di valutazione e di coordinamento della ricerca e della didattica. La modesta presenza (non per qualità ma per numero) di italiani tra i conferenzieri dell'ultimo congresso internazionale dei matematici non è certo adeguata al livello della nostra scienza. È evidente una carenza di sostegno, cui va posto pronto e adeguato rimedio. L'internazionalizzazione dell'opera e delle attività dell'UMI sono un passo importante e inderogabile. Ad esempio, il congresso UMI va aperto a contributi di esperti stranieri che non siano solo episodici come in passato. Le attività editoriali vanno viste in una prospettiva e in un ambito internazionali, il che andrà a vantaggio dell'UMI che potrà trarne sostanziali benefici non solo di immagine.
In conclusione, le parole e i programmi, sono importanti, ma l'unica vera importanza l'hanno i fatti, quelli passati, presenti e futuri. Sul futuro non posso che promettere, se fossi eletto, il massimo impegno. Sul presente e sul passato, parla la storia personale di ciascuno di noi. Per la mia potete consultare il CV e l'elenco dei lavori sul sito web
Come ho scritto all'inizio, sono pronto ad approfondire ed ampliare la discussione aperta da questo documento, che è (volutamente) troppo stringato per essere esaustivo dei tanti problemi che ci si pongono. Per questo motivo ho aperto un blog sul sito
e spero davvero che vi siano molti interventi. Vi ringrazio per l'attenzione, vi porgo i miei più cordiali saluti e auguri di buon lavoro e ribadisco la massima attenzione per ogni osservazione, commento e proposta, che saranno da me sempre bene accolti.   
Ciro Ciliberto (Università di Roma Tor Vergata)